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RAZIONALE

La patologia cardiovascolare continua a rappresentare un importante fattore di comorbidità e mortalità nel paziente affetto da malattia renale cronica. Il
binomio cuore-rene si inserisce, però, in un contesto molto più ampio nel quale sono coinvolti ben altri organi ed apparati con sindromi cliniche dalle caratteristiche sempre più sovrapponibili.
La nuova edizione del Congresso Internazionale di Cardionefrologia, la quinta della nuova era, viene organizzata in un periodo storico particolare e dopo quasi due anni vissuti a contatto con una condizione pandemica finora sconosciuta alle nostre latitudini nell’era moderna.
Nonostante le evidenti difficoltà e le inevitabili restrizioni, lo spessore scientifico al quale siamo tutti abituati non verrà meno, forte anche delle collaborazioni con eminenti specialisti provenienti dal territorio nazionale e non.
Anche per questa nuova edizione sono previste sessioni riguardanti non solo la cardionefrologia in senso stretto, bensì anche diversi spazi dedicati alla
cardionefropatia diabetica ed alle complicanze metaboliche in senso lato; si parlerà delle nuove frontiere in tema di trattamento della dislipidemia (dagli anticorpi monoclonali anti-PCSK9 alle terapie basate sul silenziamento genico) ma anche delle nuove indicazioni in tema di agenti ipoglicemizzanti orali.
Sessioni specifiche saranno dedicate alla gestione dello scompenso cardiaco e della fibrillazione atriale con uno sguardo particolare alla relazione esistente tra terapia anticoagulante e nefroprotezione.
Non possono mancare gli spazi dedicati all’ottimale gestione della funzione renale, così come quelli relativi alle malattie rare ed ereditarie. Anche il capitolo relativo all’ipertensione arteriosa verrà rivisto con particolare riguardo ai nuovi sviluppi in ambito tecnologico e alle nuove linee guida in merito alla terapia farmacologica.
Il quadro si chiude con le sessioni dedicate alla gestione dei fattori di rischio cardiovascolari, tradizionali e non, con un occhio di riguardo alle nuove molecole per il trattamento dell’anemia secondaria e ai farmaci per il controllo dell’iperpotassiemia nei pazienti in terapia con farmaci inibitori del sistema renina-angiotensina-aldosterone.
In definitiva, quindi, pur in un contesto storico piuttosto particolare, anche l’edizione 2021 del Congresso Internazionale di Cardionefrologia si propone di rappresentare il punto d’incontro per tutti i cultori della materia in un evento, come sempre, dal taglio eminentemente pratico
E quindi, concludendo, non possiamo fare altro che darvi appuntamento, de visu, a Roma per il prossimo mese di novembre…
Luca Di Lullo, Antonio Bellasi